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Impariamo qualcosa di più sull’importanza dei dati grazie all’incubatore RETI.
La business intelligence e, piu` in generale, la cultura del dato, sono delle risorse strategiche fondamentali e remunerative, nel lungo periodo, per tutte le aziende indipendentemente dal settore di riferimento.
Mentre un numero sempre maggiore di organizzazioni cerca di intraprendere un processo di trasformazione digitale strutturato, e` importante comprendere come i dati e gli analytics rappresentino una chiave di business importante e solidi supporti per dirigere i cambiamenti, reagire agilmente agli andamenti dei mercati, monitorare i ritorni d’investimento, meglio identificare i propri consumatori e i rispettivi comportamenti.
Una sana cultura del dato si pone alla base di un buon governo digitale di qualsiasi organizzazione ad ogni stadio di formazione (che si tratti di una startup o di una grande azienda), sia in termini tecnologici sia in termini di business; un atteggiamento, quello verso il dato, che richiede:
- una data strategy che colleziona i processi, le risorse e le tecnologie coinvolte per raggiungere gli obiettivi di business;
- un piano di data management per la gestione e archiviazione del dato da cui estrapolare utili KPI per il business;
- un piano di change management a supporto di una cultura data-driven e una efficace comunicazione con l’obiettivo di dimostrare l’utilita` di collezionare informazioni di dettaglio da cui ricavare le rispettive analisi.
Fatta questa premessa, sono la digitalizzazione e i modelli di big-data analytics a giocare oggettivamente un ruolo importante per prendere decisioni migliori a favore del proprio business e per ridurre la soglia di errore.
Si puo` quindi comprendere come le startup possano beneficiarne in modo particolare, lavorando infatti in un ambiente ad elevato rischio e con un ciclo di vita temporalmente definito che le obbliga ad operare e a crescere in tempi relativamente ristretti.
Rispetto ai 3 approcci elencati, se si focalizza lo sguardo sempre sul mondo delle startup, la data strategy risulta sempre rilevante, ma e` necessario adattarne gli obiettivi, il perimetro e l’effort necessario per poterla svolgere al meglio al contesto delle startup.
Come possono quindi i dati supportare il lavoro di queste organizzazioni nascenti?
L’attivita` di strutturazione puntuale del dato in termini di data e change management, a partire dalle fasi di costituzione, puo` rappresentare un fattore impattante al fine di elevare la rispettiva efficienza e produttivita` di una startup per 3 motivi:
- essere in grado di raccogliere ed organizzare le informazioni di mercato preziose per procedere con una corretta validazione dell’idea;
- tenere traccia di tutte le variazioni e le decisioni intraprese che permettono di delineare uno storico quantitativo al fine di determinare gli sviluppi futuri di business e giustificare le scelte prese;
- avere delle strutture dati e un processo di organizzazione e gestione delle informazioni dinamico e in grado di adattarsi con i cambiamenti dell’azienda, molto frequenti in ambito startup.
Per concludere, la business intelligence, grazie alla propria capacita` di esprimersi in vari processi, metodi di raccolta, di memorizzazione e analisi dei dati, riesce a rispondere sia alle domande di una startup in tutte le sue fasi (dalla validazione e strutturazione dell’idea alla ricezione di feedback del mercato, ricerca di finanziamenti e crescita), sia ai quesiti di un’organizzazione in cerca di nuove aree di mercato, nuove modalita` di approccio o di progresso attraverso un percorso di trasformazione digitale.